Termosifone caldo sopra e freddo sotto: cause e soluzioni pratiche
Un termosifone che scalda solo nella parte superiore mentre resta freddo in quella inferiore rappresenta uno dei problemi più comuni negli impianti di riscaldamento domestico. Questo malfunzionamento non è solo fastidioso per il comfort abitativo, ma indica la presenza di fanghi e detriti interni che compromettono l’efficienza energetica dell’intero sistema. Secondo uno studio del Politecnico di Milano del 2022, il fenomeno colpisce principalmente impianti non sottoposti a manutenzione regolare, con un impatto significativo sui consumi energetici.
L’accumulo di residui metallici, calcare e ossidi ferrosi nella parte bassa del radiatore crea una vera e propria barriera al passaggio del calore, come confermato dalle ricerche dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica. Il problema può essere risolto attraverso il lavaggio idrodinamico fai-da-te del termosifone, una tecnica che molti proprietari di casa hanno imparato ad applicare autonomamente, evitando costosi interventi professionali.
Perché si formano fanghi nei radiatori: analisi del problema
L’acqua che circola nell’impianto di riscaldamento raccoglie nel tempo micro-particelle di metallo, residui di calcare, sabbia proveniente da tubazioni vecchie e, nei casi più estremi, persino alghe o batteri anaerobici. L’analisi chimica condotta dall’INRIM su 500 impianti ha rivelato che questi elementi formano una pasta densa e scura composta principalmente da ossidi ferrosi per il 68% e calcare per il 22%.
Durante i cicli di riscaldamento e raffreddamento, le pareti interne dei termosifoni si ossidano rilasciando microparticelle di metallo. L’acqua stagnante favorisce la sedimentazione dei detriti verso il fondo, mentre la mancanza di un filtro defangatore centrale accelera il degrado dell’acqua di impianto. Questi fanghi, più pesanti dell’acqua, si stratificano nella parte inferiore creando l’effetto metà termosifone scalda, metà resta inerte.
Impatto energetico delle ostruzioni sui consumi domestici
La ricerca ENEA del 2023 evidenzia come ostruzioni superiori a 5 mm possano aumentare i consumi energetici del 22-28%. Questo significa che la caldaia deve lavorare di più per portare la casa alla temperatura desiderata, facendo lievitare la bolletta mentre il comfort termico si deteriora. Per una famiglia media, la differenza può tradursi in diverse centinaia di euro all’anno, specialmente durante inverni particolarmente rigidi.
Lavaggio termosifone fai da te: metodo delle palline in gomma
Il lavaggio manuale del radiatore con palline in gomma rappresenta una soluzione pratica e immediata per eliminare i sedimenti. La procedura richiede alcune attenzioni ma non presenta particolari difficoltà tecniche. Dopo aver spento il riscaldamento e chiuso le valvole di mandata e ritorno, si procede allo smontaggio del termosifone utilizzando una chiave inglese.
Il metodo innovativo prevede l’uso combinato di acqua a pressione e 3-5 palline da bucato in gomma rigida. Una volta riempito il termosifone scollegato con acqua tramite una canna da giardino, si introducono le palline e si chiudono temporaneamente le uscite. L’agitazione energetica in orizzontale e verticale fa sì che le palline agiscano come microscopici raschietti mobili, rompendo le croste di fango e staccando i residui dalle pareti interne.
Il risciacquo finale con getto diretto continua finché l’acqua defluente non diventa limpida. Prima della reinstallazione è importante ispezionare e sostituire le guarnizioni deteriorate, quindi spurgare l’aria in eccesso dopo aver riattivato il sistema.
Efficacia del metodo meccanico rispetto ai trattamenti chimici
Secondo l’Università di Bologna, il lavaggio chimico professionale riduce i sedimenti dell’89% rispetto al 40% dei metodi meccanici casalinghi. Tuttavia, il lavaggio meccanico con palline in gomma presenta vantaggi specifici: rimuove i sedimenti fisici preservando il rivestimento protettivo interno, permette di intervenire selettivamente sul termosifone problematico senza interferire con l’intero impianto e utilizza materiali facilmente reperibili senza additivi chimici.
Quando chiamare un tecnico specializzato per il riscaldamento
Il metodo fai-da-te funziona efficacemente su radiatori in acciaio o ghisa smontabili, posizionati in modo accessibile. Tuttavia, se il fenomeno si verifica su più di due termosifoni contemporaneamente, potrebbe indicare problemi più ampi come circolazione difettosa, pressione errata nell’impianto o by-pass non tarato correttamente.
Per impianti centralizzati è necessario verificare la presenza di valvole di intercettazione individuali e consultare l’amministratore di condominio. Secondo le linee guida ARERA, la pulizia di un singolo corpo scaldante è considerata intervento di manutenzione interna a discrezione del proprietario.
Manutenzione preventiva per evitare accumuli futuri
Gli esperti ENEA consigliano l’installazione di un filtro defangatore magnetico centralizzato, l’aggiunta periodica di inibitori di corrosione e una pulizia professionale ogni 8-10 anni. Mantenere la pressione nei valori consigliati e non lasciare l’impianto spento per lunghi periodi previene la sedimentazione e prolunga la vita utile del sistema.
Il ripristino dell’efficienza termica attraverso la rimozione dei sedimenti può recuperare fino al 30% dell’efficienza persa, migliorando sia il comfort domestico che l’impatto ambientale. L’approccio fai-da-te, pur non raggiungendo l’efficacia dei metodi professionali, rappresenta una soluzione pratica ed economica per la manutenzione ordinaria dei radiatori domestici.
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