Quando il cuore fa le bizze: quella strana attrazione che ti fa sentire in colpa
Vi è mai capitato di sentire il cuore battere più forte guardando uno sconosciuto al supermercato? O di trovare irresistibilmente affascinante il sorriso del nuovo collega durante una riunione? E subito dopo, ecco che arriva quel fastidioso senso di colpa che vi fa sentire come se aveste tradito il vostro partner solo con il pensiero.
Rilassatevi: quello che state vivendo è così normale che gli psicologi lo studiano come un fenomeno del tutto naturale nelle relazioni umane. Essere attratti da qualcuno che non è il vostro partner è più comune di quanto la società ci faccia credere, e soprattutto è perfettamente gestibile.
Perché succede anche nelle coppie felici
Secondo gli studi più recenti, l’attrazione verso altre persone può manifestarsi anche nelle coppie più felici e consolidate. Non è necessario essere insoddisfatti o in crisi per sentire quella familiare scossa elettrica davanti a qualcun altro.
Il nostro cervello non smette di funzionare quando ci fidanziamo o ci sposiamo. Quella parte primitiva che ci ha permesso di sopravvivere come specie continua a fare il suo lavoro di scansione dell’ambiente, notando potenziali partner interessanti. È come avere un radar sempre acceso, anche quando non ne abbiamo bisogno.
La novità gioca un ruolo fondamentale in questo meccanismo. Il nostro cervello è programmato per essere attratto da ciò che è nuovo, fresco, inesplorato. È lo stesso principio che ci fa preferire una nuova serie TV a riguardare per la millesima volta quella che conosciamo a memoria.
Esiste anche il fattore dei bisogni emotivi diversificati. Anche se il vostro partner è fantastico, nessuna persona al mondo può soddisfare tutti i vostri bisogni emotivi. Potreste essere attratti da qualcuno che vi fa ridere diversamente, che stimola la vostra curiosità intellettuale, o che rappresenta un aspetto di voi stessi che non esprimete spesso nella coppia.
I diversi gradi di attrazione
Gli esperti hanno identificato diversi livelli di attrazione esterna, dal più innocuo al più problematico. Conoscerli può aiutarvi a capire dove vi trovate e se è necessario intervenire.
- Attrazione estetica: riconoscere che una persona è fisicamente attraente, come ammirare un’opera d’arte
- Curiosità sociale: essere incuriositi dalla personalità di qualcuno, voler saperne di più
- Connessione intellettuale: sentirsi stimolati dalle conversazioni con una persona specifica
- Coinvolgimento emotivo: iniziare a pensare spesso a quella persona, confrontarla con il partner
- Attrazione romantica attiva: fantasticare su scenari romantici, cercare occasioni per stare insieme
I primi tre livelli sono considerati completamente normali dalla comunità scientifica. È quando si raggiunge il quarto e quinto livello che gli esperti suggeriscono di fermarsi a riflettere su cosa stia realmente accadendo nella propria vita emotiva.
Quando l’attrazione diventa tradimento emotivo
Esiste un confine preciso tra attrazione innocua e tradimento emotivo. Questo confine viene superato quando l’attrazione esterna inizia a sottrarre energia, tempo e intimità alla relazione principale.
I segnali di allarme sono chiari: nascondere conversazioni o incontri con la persona verso cui si prova attrazione, confrontare costantemente il partner con questa persona, investire più energie emotive nella connessione esterna che in quella principale, o fantasticare regolarmente su scenari romantici alternativi.
Il tradimento emotivo può essere più devastante di quello fisico perché implica la condivisione di intimità, sogni, paure e sentimenti che dovrebbero essere esclusivi della relazione principale. È come se qualcun altro avesse le chiavi della vostra casa emotiva.
Cosa succede nel nostro cervello
Quando incontriamo qualcuno di nuovo e attraente, il nostro cervello rilascia dopamina, lo stesso neurotrasmettitore coinvolto nell’innamoramento iniziale. Questo non significa che siamo destinati a tradire o che la nostra relazione è finita.
Il nostro cervello sta semplicemente facendo quello per cui è stato programmato: notare opportunità interessanti. È la stessa reazione che proviamo quando vediamo un tramonto spettacolare o assaggiamo un cibo delizioso.
La differenza sta in quello che scegliamo di fare con questa reazione chimica. Possiamo lasciarci travolgere oppure riconoscerla per quello che è: una risposta automatica che non definisce chi siamo o quanto amiamo il nostro partner.
Come gestire l’attrazione senza distruggere tutto
Il primo passo per gestire questi sentimenti è smettere di giudicarsi. L’autocommiserazione e il senso di colpa eccessivo possono paradossalmente intensificare l’attrazione, creando un ciclo vizioso.
Riconoscimento senza dramma: ammettete a voi stessi che provate attrazione, ma senza trasformarla in una tragedia. È normale, è umano, è gestibile.
Chiedetevi cosa rappresenta davvero questa attrazione. State cercando più avventura nella vostra vita? Più stimoli intellettuali? Più romanticismo? Identificare il bisogno sottostante è il primo passo per soddisfarlo in modo costruttivo.
La comunicazione strategica con il partner non significa confessare ogni singolo pensiero, ma usare questa esperienza come spunto per approfondire il dialogo nella coppia. Potreste dire: “Ultimamente sento il bisogno di più avventura nella nostra relazione” senza necessariamente menzionare la persona specifica.
Trasformare la crisi in opportunità
Molti terapeuti di coppia riferiscono che le coppie che affrontano insieme questi sentimenti spesso ne escono più forti di prima. L’attrazione esterna può fungere da campanello d’allarme, ricordandoci quanto sia importante investire nella relazione principale.
Può spingerci a riscoprire aspetti del partner che davamo per scontati, a introdurre novità nella coppia, o semplicemente a comunicare meglio i nostri bisogni. È come se quella scintilla esterna accendesse una lampadina sulla nostra relazione.
Alcune coppie usano queste esperienze per stabilire nuove regole del gioco, per rinnovare i loro voti emotivi, o per esplorare insieme nuovi aspetti della loro intimità. La chiave è trasformare la crisi in opportunità di crescita condivisa.
Tecniche pratiche per mantenere l’equilibrio
La mindfulness si è rivelata particolarmente efficace nella gestione di questi sentimenti complessi. Si tratta di osservare l’attrazione come un fenomeno temporaneo, come un’onda che arriva e poi si ritira, senza lasciarsi travolgere.
Il reinvestimento nella relazione principale è un’altra strategia vincente. Usate l’energia di quella nuova attrazione per pianificare attività stimolanti con il vostro partner, per riscoprire l’intimità fisica ed emotiva, per comunicare fantasie e desideri in modo appropriato.
Se l’attrazione verso una persona specifica diventa problematica, potrebbe essere necessario gestire le situazioni a rischio: limitare i contatti non necessari, cambiare il modo in cui vi relazionate con quella persona, o essere più consapevoli delle dinamiche in gioco.
Liberarsi dal peso del senso di colpa
Sapere che l’attrazione verso altri è un’esperienza umana universale può alleggerire enormemente il peso emotivo e permettere una gestione più razionale di questi sentimenti. Le coppie che riescono a parlare apertamente di questi temi spesso sviluppano un’intimità più profonda.
Non si tratta di aprire le porte a comportamenti che possono ferire il partner, ma di riconoscere insieme che l’amore maturo include la capacità di navigare le complessità della natura umana.
Essere attratti da qualcun altro non vi rende cattive persone, ma esseri umani complessi e sfaccettati. L’importante è cosa scegliete di fare con questa consapevolezza. L’attrazione è universale, ma le scelte sono personali.
La prossima volta che sentirete quella familiare scossa elettrica guardando qualcun altro, respirate e riconoscete il sentimento per quello che è. Usatelo come un’opportunità per riflettere su voi stessi e sulla vostra relazione. Anche i sentimenti più scomodi possono diventare maestri preziosi, se sappiamo ascoltarli con saggezza.
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